— RIPORTARE L’UOMO SULLA LUNA — Riportare l’uomo sulla Luna è più che un sogno per l’Europa, che ha già cominciato a preparare i suoi astronauti alle future passeggiate lunari. Armati di tuta spaziale, casco e tablet, hanno condotto le prime simulazioni per testare strumenti ed equipaggiamento sulle ceneri vulcaniche di Lanzarote, in Spagna, mentre in laboratorio stanno sperimentando gli effetti della debole gravità lunare che li costringerà a saltellare più che a camminare, come spiegano gli esperti dell’Agenzia spaziale europea (Esa). “Pensiamo che saltare sulla Luna possa generare forze simili a quelle scatenate dal camminare e correre sulla Terra: questo potrebbe permettere agli astronauti di mantenere ossa e muscoli in buone condizioni attraverso il movimento quotidiano”, spiega l’ingegnere Tobias Weber. “In questo modo si ridurrebbe la necessità di un equipaggiamento per l’allenamento come quello usato sulla Stazione spaziale internazionale”.
— SCOPERTA UNA NUOVA TERRA — Una nuova SuperTerra orbitante attorno ad una nana rossa è stata individuata da una cacciatrice di pianeti italiana a 26 anni luce dal nostro pianeta.
Scoperta eccezionale quella tutta italiana e riguardante una nuova Super Terra individuata attorno ad una stella ubicata ad una distanza di 26 anni luce dal nostro pianeta. Laura Affer, dell’Osservatorio di Palermo dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e responsabile del programma Hades (HArps-n Red Dwarf Exoplanet Survey) ha fornito le prime informazioni sulla scoperta, un pianeta roccioso caratterizzato da una massa sette volte superiore rispetto a quella della Terra. Ulteriori dettagli verranno riportati sulla rivista Astronomy & Astrophysics, in una pubblicazione ad hoc dedicata alla Super Terra chiamata Gl 686b ed orbitante attorno alla nana rossa Gl 686. L’elemento che su tutti ha portato la Affer ed i colleghi del programma Hades che da tempo cercano pianeti extrasolari nell’ambito del progetto nazionale Gaps (Global Architecture of Planetary Systems) è il fatto che la distanza tra questo pianeta e la sua stella sarebbe molto vicina a quella che permette l’esistenza, in superficie, di acuqa liquida. Un aspetto determinante perchè si possa sviluppare la vita.
— 24 LAGHI DI MARTE — Rilevate anche tracce di antichi delta di fiumi. Questi antichissimi laghi, scomparsi per la variazione dell’asse orbitale, potevano rappresentare luoghi ideali per la proliferazione della vita.
Sono ben 24 i laghi che tre miliardi e mezzo di anni fa bagnavano Marte. A renderlo noto è uno studio realizzato dall’Università olandese di Utrecht e pubblicata sul Journal of Geophysical Research-Planets. Nell’ambito dello studio sul pianeta rosso, i ricercatori hanno sottolineato come in almeno cinque di questi laghi le condizioni erano adatte allo sviluppo della vita. La scoperta olandese segue un altro studio che nell’estate scorsa aveva rivelato la presenza di un lago salato nelle profondità del polo sud marziano. Si tratta di un passo importante per la ricerca sul pianeta rosso; fino ad ora mai erano state rivelate delle prove ”geologiche” della presenza di acqua nel sottosuolo marziano. I 24 laghi marziani erano profondi almeno quattro chilometri e rappresentano un’ulteriore prova di come il pianeta rosso sia stato molto ricco di acqua, in un lontano passato.
— TURISMO SPAZIALE — DORMIRE tra le stelle e avere la sensazione (sul serio) di toccare il cielo con le dita. Guardando la terra da lontano, da molto lontano. Un privilegio che, in un futuro non così distante, potrebbe non essere più ad appannaggio esclusivo di astronauti e multimilionari. Nella corsa al turismo spaziale, con le dovute proporzioni, sembra allargarsi la platea dei potenziali clienti. Si presenta così Aurora Space Station, il nuovo progetto di hotel nello spazio, annunciato lo scorso anno. Una vera e propria struttura alberghiera orbitante che, nei piani dei suoi ideatori, dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2022. Tra meno di quattro anni. A progettarla una startup americana – Orion Span – con sede a Houston, in Texas. Ma, sta di fatto che, se paragoniamo questa somma a quanto sborsato finora da quei pochissimi ‘privati’ che hanno avuto la fortuna di provare un’esperienza del genere, ci si accorge subito del notevole passo in avanti sul contenimento dei costi. Ad esempio, l’ISS (la Stazione Spaziale Internazionale) – quella che per forma, dimensioni e posizione (si trova a 400 chilometri dalla Terra) assomiglia di più alla capsula di Orion Span – in passato ha aperto le sue porte a ospiti eccellenti, tra cui l’uomo d’affari americano Dennis Tito (che, nel 2001, fu il primo turista spaziale in assoluto), per non meno di 20 milioni di dollari, il doppio.
Created by John Marescia, iw6atq, w4iss!!
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