
AUGURI PER UN SERENO NATALE
SPAZIO — LA COMETA DI NATALE IN ARRIVO — Si chiama 2I/Borisov e si presenta come la prima cometa interstellare, proveniente cioè da un sistema stellare alieno, e il prossimo 28 dicembre toccherà il perigeo, cioè la minima distanza dal nostro Pianeta Terra. Vediamo insieme cosa c’è esattamente da sapere su questa cometa, cosa vuol dire che è ‘interstellare’ e come e quando possiamo osservarla da casa nostra. Avvistata per la prima volta il 30 agosto 2019, la cometa aliena 2I/Borisov è il secondo visitatore interstellare intercettato nel nostro Sistema Solare. A darne la conferma sono stati gli astronomi della università statunitense di Yale con il telescopio Keck alle Hawaii. Come spiegano dall’INAF, 2I/Borisov ha continuato ad avvicinarsi alla Terra dal momento in cui è stata avvistata per la prima volta e a inizio mese ha raggiunto i 300 milioni di chilometri di distanza da noi. Si dice che è una cometa interstellare, o aliena, perché proviene da un sistema stellare diverso dal nostro, proprio come il primo visitatore interstellare a forma di sigaro, Oumuamua, ritenuto addirittura da alcuni un’astronave aliena. Quando alla sua formazione, gli esperti pensano che sia proveniente da un sistema stellare diverso dal nostro dal quale è stata espulsa in seguito ad una quasi collisione con un pianeta. Quando vedere la cometa di Natale aliena 2I/Borisov. Con una coda lunga quasi 160 mila chilometri, e una dimensione che è pari a 14 volte di diametro del nostro Pianeta, 2I/Borisov raggiungerà il perigeo, cioè la minima distanza dalla Terra, il prossimo 28 dicembre. In quel momento, gli osservatori sparsi in tutto il mondo faranno il possibile per osservarla e, ovviamente, per studiarla. Visibile nei pressi della costellazione dell’Idra e del Cratere, 2I/Borisov non sarà visibile ad occhio nudo, ma sicuramente qualcuno dotato di attrezzatura adatta riuscirà a regalarci qualche scatto spettacolare.
ASTROFISICA — Osservando la costellazione di Orione nelle sere di dicembre e nelle sere precedenti, in molti avranno notato un significativo abbassamento della luminosità di Betelgeuse. La seconda stella più luminosa della costellazione protagonista dei cieli invernali si sta infatti affievolendo… In particolare, Betelgeuse è la supergigante rossa che in prospettiva ci appare nella parte superiore di Orione, in alto a sinistra. Riconoscibile nei cieli invernali grazie anche alla sua elevata luminosità e al caratteristico colore rosso. Betelgeuse è infatti una stella che sulla sequenza principale si è trovata, per almeno 8-10 milioni di anni nella fase delle stelle di classe B, di colore bianco-azzurro. Attraversata questa fase, ora la stella, che è relativamente vicina a noi – si trova a circa 600-640 anni-luce – occupa nel diagramma HR la zona delle supergiganti rosse. A partire da fine ottobre, gli astronomi hanno notato una diminuzione della luminosità di Betelgeuse di circa un terzo. La stella è una delle più osservate dagli studiosi. Data la sua massa, pari a circa 15-20 volte quella del Sole, il suo futuro sembra già scritto. Evolverà fino all’esplosione in una brillantissima supernova di tipo II, ma non si sa quando ciò accadrà.
E.S.A. NEWS — A seguito dello Space19+, ovvero il Consiglio Ministeriale dell’ESA tenutosi alla fine del mese di novembre 2019 a Siviglia, in Spagna, è stato deliberato dai ministri con responsabilità nelle attività spaziali, di proseguire la concreta partecipazione europea al programma Artemis fornendo il terzo e il quarto modulo di servizio alla capsula Orion. Questa decisione evidenzia il forte impegno preso dagli Stati membri per far progredire l’esplorazione del Sistema solare da parte dell’Europa, permettendo all’ESA di continuare a giocare un ruolo chiave nelle missioni del programma Artemis costruendo gli ESM (European Service Module) per le capsule Orion tre e quattro. Come è noto, l’Agenzia Spaziale Europea fornisce già i moduli di servizio per le prime due missioni; la prima missione del programma Artemis vedrà Orion volare attorno alla Luna senza equipaggio, mentre la seconda missione farà altrettanto, ma con degli astronauti a bordo.
Cane di me non prigioniero, ma mio compagno.
Non v’è alba, non v’è ora rossa del tramonto che tu non mi lambisca la mano.
Basta che io appaia. Mi osservi, splendi negli occhi,
alzi la zampa sinistra, poi la destra e mi salti da addosso, carezzevole…
Tu mi ami ad ogni ora:
né dubiti del tuo padrone;
e soltanto dopo le mie carezze
corri verso la scodella del pane…
BUON NATALE A TUTTI
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