
SPACEWEATHER — Vento solare nella norma a 349km/sec, nessun brillamento rilevato, il numero delle macchie solari è pari a zero, ormai da 7 giorni per un totale nel 2020 di 8 giorni pari al 53% dei giorni dell’anno. Propagazione con bande piatte per l’intera mattinata, mi auguro che nel pomeriggio sia migliore perchè in queste condizioni manda molto via la voglia di fare radio…. Peccato!! Di nuovo per domani nessuna previsione interessante per quello che concerne la propagazione….
SPAZIO ASTROFISICA — ATTRAVERSATI DA UNA STRANA ONDA — Un’insolita onda gravitazionale avrebbe colpito la Terra martedì scorso: sembrava provenire da un’area vicino Betelgeuse, supergigante rossa della costellazione di Orione. L’inattesa “increspatura” del tessuto spazio-tempo è stata rilevata dal Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) negli Stati Uniti. Al momento non è ancora noto cosa abbia causato l’evento o se si tratti con certezza di un’onda gravitazionale autentica, a causa della sua natura insolita: sarebbe infatti “un nuovo tipo di onda“, una “esplosione” forse collegata a fenomeni come una supernova o lampi di raggi gamma. I telescopi sono dunque puntati in direzione della porzione di cielo dove è stata rilevata l’onda gravitazionale nella speranza di scoprire la vera causa e la posizione esatta: il team LIGO prevede di scoprire ulteriori dettagli nei prossimi giorni o nelle prossime settimane. Al momento la rilevazione viene descritta come “onde gravitazionali che si infrangono nella notte“.
METEO — Lunedì 20 gennaio
Nord: A tratti variabile tra Nordest ed Emilia-Romagna; da poco a parzialmente nuvoloso sui restanti settori. Temperature in locale aumento, massime tra 7 e 11.
Centro: Peggiora in Sardegna con piogge e temporali, residui fenomeni sui settori adriatici. Più soleggiato altrove. Temperature in rialzo ad Ovest, massime tra 10 e 15.
Sud: Cieli da parzialmente nuvolosi a nuvolosi con locali precipitazioni tra Est Molise e Gargano, Ioniche e parte della Sicilia. Temperature perlopiù stabili, massime tra 10 e 15.
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SPAZIO, ASTRONAUTICA, TUTTO PRONTO ALL’ESA PER IL LANCIO — Nella base spaziale di Kourou il vettore Soyuz è già in posizione. L’avvicinamento al lancio di martedì mattina procede come da programma: alle 9.54 ora italiana, le 5.54 del mattino sulla costa del Sud America, il gigante alto quasi 50 metri accenderà i motori e volerà fuori dall’atmosfera. Sarà la nona e ultima partenza dell’anno dalla Guyana Francese e il mondo dello spazio italiano l’attende con ansia perché il carico è prezioso: due missioni in cui l’Italia è in prima linea. Il lanciatore Soyuz martedì posizionerà in orbita ben cinque satelliti. Il più grande è il nuovo elemento della costellazione COSMO-SkyMed dell’ASI e del Ministero della Difesa. È interamente italiano e avrà il compito di osservare il nostro pianeta con un livello di dettaglio superiore ai quattro già operativi, lanciati fra il 2007 e il 2010. Sarà il primo passo per il rinnovo della costellazione. Costruito da Thales Alenia Space, utilizzerà tecnologie radar che gli permetteranno di compiere osservazioni anche con il cielo nuvoloso o nel cuore della notte. “Andiamo a ricollocare i satelliti che sono ormai in obsolescenza – spiega il responsabile dell’unità Tecnologia e Ingegneria dell’ASI, Roberto Formaro – Dal punto di vista tecnico questo tipo di satelliti ci dà possibilità di fare una serie di osservazioni del nostro pianeta e abilitare servizi quali change detection, gestione territorio de gestioni flussi marittimi”. Con CHEOPS, l’Europa studia i pianeti extrasolari Più piccolo, ma con un potenziale altrettanto grande è il satellite CHEOPS dell’Agenzia Spaziale Europea. Invece di guardare la Terra, volgerà i suoi strumenti verso i pianeti in orbita intorno a stelle lontane. Frutto di una partnership fra l’ESA e 11 paesi europei, ha avuto anche il supporto dell’ASI. Il suo telescopio è stato progettato dai ricercatori dell’INAF di Padova e di Catania e realizzato dall’industria italiana con Leonardo, Media Lario e Thales Alenia Space. “Le domande di fondo sono: siamo soli? Da dove veniamo? Lo studio degli esopianeti ci aiuterà a capire meglio la formazione dei pianeti e quindi anche della Terra – dice il direttore dei programmi scientifici dell’ESA, Guenther Hasinger – Conosciamo circa 4mila esopianeti. Ora bisogna caratterizzarli: CHEOPS studierà alcuni dei più interessanti pianeti già scoperti per capire come sono fatti“. Tre piccoli satelliti Il lancio di martedì porterà in orbita anche i piccoli satelliti OPS-SAT, EyeSat e ANGELS. OPS-SAT, dell’ESA, è una prima assoluta: funzionerà da piattaforma per testare il software per il controllo satellitare direttamente in orbita. EyeSat e ANGELS sono invece di fabbricazione francese e avranno il compito, rispettivamente, di studiare la Via Lattea e di fare da apripista a una costellazione di nanosatelliti.
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