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SPACEWEATHER – Dopo alcuni giorni di riposo anche per il nostro Magazine, tornando non abbiamo grandi sorprese per quel che riguarda l’attività solare che resta bassa e da 11 giorni senza macchie solari, per una radiazione molto scarsa, quello che però abbiamo annotato è stato un deciso miglioramento dello skip dei 40 metri sopratutto la mattina fino verso le 11:45 per poi far tornare i segnali nell’oblio. Per le altre bande poco da dire, non c’è stato un gran E-sporadico in questi giorni, ma forse è stato anche un po precario il sistema di misurazione, molti sono ancora in vacanza, molte le chiamate comunque dai luoghi di villeggiatura. I radioamatori sono sembre piu che bravi a portarsi dietro la radio, al contrario di molti idioti che abbandonano cani e gatti per la vacanza estiva, a costoro il nostro piu ampio disprezzo. Per la settimana entrante non c’è molto in previsione a parte una tempesta geomagnetica per domani 20 e 21 agosto, non molto intensa giusto per rimescolare un po la ionosfera, staremo a vedere gli effetti…. A tutti Buon inizio settimana e sempre Viva il Lupo…… de IW6ATQ/W4ISS
ASTROFISICA — ARRIVATA FORTE ONDA GRAVITAZIONALE — Per la prima volta è stata misurata l’onda d’urto cosmica generata dal Sole, nata dallo scontro fra le raffiche di particelle emesse dalla nostra stella, cioè il vento solare. Averla ‘catturata’ permetterà di comprendere meglio le tempeste magnetiche terrestri che possono mandare in tilt le comunicazioni radio e i satelliti e che possono essere generate da queste onde d’urto. Il risultato, pubblicato sulla rivista Journal of Geophysical Research, si deve ai ricercatori coordinati da Ian Cohen, dell’americana Johns Hopkins University, ed è stato possibile grazie ai satelliti della Nasa MMs (Magnetospheric MultiScale). Il nuovo segnale, chiamato S190814bv, “è stato intercettato il 14 agosto quando in Italia erano le 23:11”, spiega Prodi. “Quella notte abbiamo festeggiato il Ferragosto con due ore di teleconferenza; avevamo subito capito che si trattava di una cosa grossa”. I dati, infatti, provenivano da tutti e tre i rivelatori di onde gravitazionali posti sulle due sponde dell’oceano Atlantico: Virgo, l’interferometro alle porte di Pisa dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego (a cui l’Italia partecipa con l’Infn), e le due macchine del rivelatore statunitense Ligo della National Science Foundation, una nello Stato di Washington e l’altra in Louisiana. Insieme hanno permesso di fare una sorta di triangolazione per inquadrare con maggior precisione la zona di cielo dalla quale è arrivato il segnale: localizzato a quasi 900 milioni di anni luce da noi, è talmente pulito che “la probabilità che si tratti di un’onda gravitazionale genuina è superiore al 99%”, sottolinea Prodi con voce euforica. “Le analisi condotte nelle prime 12 ore fanno intendere che ci troviamo davanti a una stella di neutroni ingoiata da un buco nero: se confermato, questo sarebbe il segnale che inseguiamo da tempo come il ricercato numero uno della nuova astronomia multimessaggera, perché finora avevamo registrato solo segnali della fusione di due buchi neri o di due stelle di neutroni. Questa sarebbe la prima ‘coppia mista’ e potrebbe rivelarci quanto sono frequenti questi sistemi binari buco nero-stella di neutroni, fornendo anche informazioni preziose sulla materia e il comportamento delle stelle di neutroni, che sono oggetti estremamente densi e compatti”. (ansa)
ASTROFISICA — Una stella di neutroni divorata in un sol boccone da un buco nero: potrebbe essere questa catastrofe cosmica mai vista prima d’ora, ad aver generato l’onda gravitazionale che ha attraversato la Terra la sera del 14 agosto. Il suo segnale, che gli astrofisici inseguivano come il ricercato numero uno, è stato catturato dai tre strumenti della collaborazione internazionale Ligo-Virgo, ma serviranno mesi di analisi dei dati per confermarlo.
PALLA DI FUOCO AL TERMINE DELLE PERSEIDI — A una settimana dalla notte di San Lorenzo, gli astri tornano a far sognare i più romantici: una scia luminosa ha illuminato il cielo di Sardegna, Spagna, Francia e Algeria. Un meteorite ha attraversato il cielo, schiantandosi probabilmente in mare. Si è trattato di un meteorite metallico del peso di un chilo che il contatto con l’atmosfera ha reso incandescente e luminosissimo. La scia tracciata dall’oggetto giunto dallo spazio è stata vista ieri sera, tra le 22.30 e le 22.45. Numerose le segnalazioni dalla Sardegna, ma anche da Spagna, Francia e Algeria. Probabilmente il meteorite è caduto in mare tra l’isola e le Baleari. Moltissimi i messaggi sui social e le segnalazioni arrivate anche ai vigili del fuoco.
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