SPACEWEATHER — Oggi il Sole è piatto, nel senso che non ci sono macchie solari e anche il vento solare è rientrato nella norma a solo 379km/sec. Dobbiamo segnalare attività molto bassa sul nostro astro, ma anche lo scudo magnetico della Terra è scarso varia tra Kp0 e Kp2 al massimo. Le probabilità di aurore polari sono solo del 20% domani dovrebbero crescere, ma in vita non c’è nulla almeno per le prossime 48 ore. Di lunedi difficilmente facciamo controlli sulla propagazione in quanto generalmente il traffico è molto modesto, da quel poco sentito anche i segnali in FT8 sono bassi….
ALLERTA METEO — Una perturbazione atlantica porterà domani sull’Italia venti di burrasca, mareggiate e un brusco calo delle temperature e nevicate al Centro-Sud. Lo indica un’allerta meteo della Protezione civile. Dalle prime ore di domani, prevede l’avviso, i venti di burrasca soffieranno su Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Sardegna, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Dal mattino, poi, la forte ventilazione si estenderà a tutte le altre regioni. Ci saranno forti mareggiate sulle coste esposte.
SPAZIO — Dopo aver visto la nascita di stelle e pianeti quando l’universo era ancora molto giovane, il telescopio Spitzer della Nasa va in pensione dopo 17 anni di attività, lasciando un’eredità importante, con immagini e dati che per anni daranno ancora molto lavoro ad astronomi e astrofisici. Le sue immagini nell’infrarosso hanno catturando stelle ancora avvolte nel proprio bozzolo di gas e polveri e culle di pianeti. L’ultima ha come protagonista la Nebulosa Tarantola, fotografata in due lunghezze d’onda. La nebulosa si trova nella Grande Nube di Magellano, una delle galassie vicine di casa della Via Lattea, ed è un vivaio di stelle. “Spitzer ci ha insegnato molto sull’universo, aiutandoci a capire le nostre origini”, ha detto Thomas Zurbuchen, uno dei responsabili del telescopio spaziale. “Il suo impatto scientifico – ha aggiunto – si estenderà certamente ben oltre la conclusione della missione”.
SPAZIO I.S.S. — Durante le ultime settimane, gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale hanno effettuato diverse passeggiate spaziali per la riparazione dell’Alpha Magnetic Spectrometer. Lo strumento ha richiesto diverse operazioni di manutenzione, ma adesso è finalmente tornato al lavoro.
Lo spettrometro, costato la bellezza di due miliardi di dollari è il principale strumento scientifico della Stazione Spaziale Internazionale, ha misurato 152 miliardi di raggi cosmici durante la sua caccia all’inafferrabile materia oscura e antimateria, afferma Samuel Ting, vincitore, insieme a Burton Richter, del premio Nobel per la fisica nel 1976.
Una coppia di astronauti ha condotto quattro passeggiate nello spazio, a partire da novembre, per sostituire il sistema di raffreddamento difettoso dello spettrometro.
SPAZIO — Il candidato per eccellenza ad una possibile vita extratterestre è Marte, il pianeta rosso. Allontanandosi dal Sistema Solare, si trova immediatamente dopo la Terra e, probabilmente, è l’unico destinato a poter ospitare vita futura con il compromesso di riprodurre un ecosistema molto simile a quello terrestre. Cosa ci aspettiamo dal pianeta rosso?
Svariate sono le sonde e i rover inviati per l’esplorazione del pianeta: tra i più importanti Curiosity, Opportunity e, a quanto pare, future missioni dotate di equipaggio umano.
Prima di fare un passo così azzardato, considerando anche e soprattutto i rischi che ne derivano, Marte deve essere studiato nella sua totalità. Importante è osservare il suo periodo orbitale, che è quasi il doppio di quello terrestre poichè si trova in un’orbita più esterna; è inoltre fondamentale osservare il ciclo delle stagioni, che apparentemente è molto simile a quello sulla Terra.
Non da meno dev’essere lo studio dell’attività sismica del pianeta: cosa ci si aspetta? Quali sono gli effetti? Oppure, da cosa è composta la sua atmosfera?
Mars Express e MRO: lo studio dei ghiacciai su Marte. La sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea è un satellite artificiale progettato per orbitare intorno al pianeta rosso. In questo modo è possibile acquisire immagini e video ed inviarli sulla Terra per osservare l’attività dei fenomeni naturali su Marte. Al Polo Nord di Marte è presente un ghiacciaio molto spesso che subisce importanti cambiamenti a seconda della stagione in corso. In particolare, la superficie ricoperta di acqua allo stato solido, durante l’inverno, in cui la temperatura scende a -143°C, viene rivestita di uno strato di anidride carbonica ghiacciata che precipita a causa delle bassissime temperature. Il livello raggiunge quasi i due metri! Tra le immagini più suggestive scattate dalla camera a bordo dello strumento ( High Resolution Stereo Camera ), alcune mostrano una strana texture zebrata probabilmente dovuta agli intensi venti che spirano a quelle latitudini oppure all’effetto Coriolis della rotazione del pianeta.
AMBIENTE — “La Calabria rischia di pagare cara la scarsa attenzione politica e sociale ad una nuova minaccia per le colture del nostro settore agricolo: le specie aliene. No, non parliamo di marziani o omini verdi, ma di batteri, insetti e altri animali che per via del cambiamento climatico, del trasporto delle merci tra continenti diversi e dell’intervento umano su alcuni ambienti, si stanno spostando e propagando anche in aree dove non erano presenti sinora“: lo afferma in una nota la Federazione calabrese dei dottori Agronomi e Forestali. “I due esempi più pericolosi ed eclatanti in Italia sono la Xylella e la cimice asiatica (Halymorpha halis), la prima che ha intaccato il patrimonio olivicolo pugliese, la seconda che invece sta mettendo a serio rischio le colture di tanti agricoltori, sinora prevalentemente nella Pianura Padana, ma che adesso sembra essere arrivata fino alle nostre latitudini.
AMBIENTE — Appello da 274 studiosi di clima, incendi e meteo: gli esperti hanno scritto una lettera aperta ai responsabili politici australiani, chiedendo una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
“Questa lettera è il prodotto della disperazione dal momento che gli scienziati hanno assistito allo svolgersi di una stagione di incendi letale. Gli scienziati hanno avvertito i politici per decenni che i cambiamenti climatici avrebbero aggravato il rischio di incendi in Australia, eppure quegli avvertimenti sono stati ignorati,” spiega la scienziata del clima dell’Australian National University Nerilie Abram.
La lettera avverte che le ondate di calore sulla terra e negli oceani stanno diventando più lunghe, più calde e più frequenti: l’incremento del rischio di incendi è solo una parte di un’equazione letale. Altre conseguenze potrebbero minacciare la Grande barriera corallina australiana insieme a una numerose specie marine e animali terrestri.
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