Potrebbe sembrare fantascienza (ed effettivamente lo è), ma un piccolo gruppo di scienziati sta analizzando le possibili alternative della Terra e, ovviamente, un modo per “scappare” dal nostro bel pianeta in caso le cose si mettano troppo male. Magari a causa del riscaldamento globale o di uno scontro contro un gigantesco asteroide.
La destinazione più ovvia è il nostro vicino più abitabile, almeno in confronto ai pianeti del nostro Sistema Solare, Marte. Il Pianeta Rosso è già l’obiettivo di molte agenzie, dalla NASA, a SpaceX di Elon Musk, alla Cina. Tuttavia, il mondo è deserto, freddo, sterile e con una sottilissima atmosfera. Certo, potremmo anche sopravvivere lì, magari in tute protettive e strutture ermeticamente sigillate, ma non è un ottimo posto dove vivere.
Alcuni scienziati hanno un altro potenziale sostituto: Proxima b, un pianeta che orbita attorno a una stella chiamata Proxima Centauri e distante circa 4.24 anni luce dal nostro Sole. Proxima b ha una massa 1.3 volte quella della Terra e una temperatura che consente all’acqua di essere liquida in superficie. Che stiamo aspettando? Arrivarci è molto difficile, visto che il pianeta è incredibilmente lontano.
Raggiungere il pianeta, infatti, potrebbe richiedere diversi millenni. Ciò significa che nessun membro dell’equipaggio sarebbe in grado di sopravvivere al viaggio dall’inizio alla fine. Sull’ipotetica nave spaziale, infatti, dovranno susseguirsi intere generazioni di persone. “Non esiste alcun ostacolo principale dal punto di vista della fisica“, afferma Andreas Hein, direttore esecutivo dell’Initiative for Interstellar Studies.
Come ci si potrebbe aspettare da una simile impresa, le difficoltà sono molte e ampie, che spaziano non solo dalla fisica ma dalla biologia, dalla sociologia all’ingegneria. Ci sono anche incognite come la gravità artificiale, l’ibernazione (recentemente analizzata da un team dell’ESA), i sistemi di supporto vitale, la propulsione, la navigazione e tanto altro. “Ci sono molte sfide, ma nessun principio fondamentale della fisica viene violato“, continua Hein a OneZero.
Sulla base delle ricerche attuali, anche un viaggio su Marte è sconsigliato perché gli scienziati non hanno ancora trovato un modo efficace per proteggere gli astronauti dalle pericolose radiazioni cosmiche. Inoltre, le questioni mediche causate dal trascorrere del tempo nello spazio sono ancora poco conosciute. Insomma, un argomento ancora fantascientifico, ma che con gli anni potrebbe diventare attuabile. Possibile?
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