STA PER ESSERE LANCIATO PRIMA, SAT ITALIANO — Manca poco al countdown è sempre per il decollo del satellite italiano Prisma dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). E’ il primo dotato di un sensore iperspettrale di questa potenza, capace di analizzare la composizione chimica di quel che osserva. Poco importa che sia il materiale di un tetto di una casa, il livello di inquinamento dell’acqua di un lago, la qualità dell’aria di una città, cosa è stato gettato in una discarica o ancora lo stato delle piante di una foresta. Immaginate quindi cosa potrà fare in fatto di controllo dell’ambiente, l’agricoltura di precisione ma anche per la sicurezza nazionale. Costruito dalla Ohb e dalla Leonardo fra Milano e Firenze, il lancio è programmato quando in Italia saranno le ore 2.50 di mattina del 22 marzo dalla base spaziale europea di Kourou nella Guiana Francese utilizzando il lanciatore Vega, fabbricato dalla Avio vicino Roma. Si tratta quindi di una missione completamente italiana.
Una volta operativo darà un contributo fondamentale al monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti ambientali e supporterà la gestione delle risorse naturali e delle emergenze. La tecnologia iperspettrale analizza la rifrazione della luce. Ogni materiale ha una propria firma spettrale, una impronta, una combinazione unica di colori, detti bande spettrali. La strumentazione elettro-ottica di Prisma sarà in grado di analizzare questa firma viaggiando a 27.000 chilometri all’ora e potrà così identificare un oggetto o risalire alle caratteristiche di un’area sotto osservazione.
Su questo satellite sono puntati gli occhi di tutti. Anche l’Agenzia spaziale europea (Esa) ne sta costruendo uno simile e se la missione Prisma dovesse andar bene, la durata prevista per ora è di cinque anni, potrebbe presto formarsi una costellazione che si aggiungerà a quella di Cosmo-SkyMed, sempre italiana, facendo del nostro Paese uno dei più avanzati nell’osservazione del pianeta. (Tratto da Repubblica)
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ENTRATO IN SERVIZIO IL ROBOT PER LA SPESA — Entra ufficialmente in servizio Mobot, il carrello robotico per la spesa che si controlla con un’app direttamente dallo smartphone: in Toscana, nel borgo medievale di Peccioli, aiuterà i cittadini a trasportare gli acquisti quotidiani dai negozi alle abitazioni.
Sviluppato da una spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il sistema “insegue” i cittadini che lo usano e, in futuro, potrà trasportare anche carichi di merci più pesanti dal parcheggio multipiano per rifornire i negozi stessi. Rispetto ai primi test di sperimentazione avvenuti nel 2018, Mobot (Mobile Robot), sviluppato con il sostegno del Comune di Peccioli e la società Belvedere, è diventato “adulto” e può offrire altre funzioni. Questo grazie alla collaborazione con un gruppo selezionato di cittadini che ha permesso ai ricercatori di rendere ottimale l’uso del robot per le attività e per le esigenze della vita quotidiana. A esempio il robot adegua la sua velocità alla camminata dell’utente, caratteristica non banale, spiega la Scuola Superiore Sant’Anna, poiché la velocità varia in base alle persone che lo utilizzano. Fra le altre novità, è stata realizzata una nuova grafica, ancora più amichevole e interattiva, per la app.
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