Recentemente il satellite OSIRIS-REX ha raggiunto l’asteroide Bennu e grazie ai dati raccolti su di esso e sull’altro asteroide Ryugu gli scienziati hanno potuto effettuare una serie di studi che hanno portato alla luce caratteristiche fin’ora assolutamente sconosciute. La più interessante è quella che arriva da Bennu. La navicella spaziale della NASA che ha analizzato l’asteroide ha osservato che spara pennacchi di polvere e che questo è circondato da una foschia polverosa. Gli scienziati si sono detti sorpresi da questo fenomeno, in quanto non era mai stato visto prima in un asteroide. “La scoperta dei pennacchi è una delle più grandi sorprese della mia carriera scientifica” ha affermato Dante Lauretta dell’Università dell’Arizona. Bennu complessivamente ha un diametro di circa 500 metri, e riflette poco la luce. Per quanto riguarda la sua composizione, appare ricco di materiali idrati e condriti carbonacee, e la sua superficie presenta numerosi grandi massi. Su di essa sono stati rilevati segni di recente attività, con lo spostamento di tali materiali che avverrebbe anche sotto l’effetto della temperatura. L’asteroide è più vecchio rispetto a quanto ci si aspettasse, con un’età stimata tra i cento milioni ed un miliardo di anni. La sonda Osiris-Rex della NASA comunque sta comunque prelevando un campione da portare sulla Terra. Gli scienziati sono anche stato in grado di determinare che la densità è di circa 1,190 kg per metro cubo. La cosa che incuriosisce maggiormente gli osservatori è la riflettività della superficie di Bennu e la diversità complessiva dell’albedo, che con una percentuale media del 4,4% lo rende uno degli oggetti più oscuri del Sistema Solare. Ryugu è stato raggiunto dalla sonda Hayabusa-2 che ha fatto lo stesso, ed ha svelato che è lungo circa 900 metri. Per quanto riguarda la composizione, l’asteroide è composto da una superficie scura caratterizzata da materiali contenente ossidrilli, uno ione dell’acqua con ossigeno ed idrogeno. Complessivamente, gli scienziati si dicono certi del fatto che entrambi i corpi celesti fanno parte della famiglia di corpi primitivi del sistema solare “che possono aver portato sulla Terra acqua e molecole prebiotiche, ovvero i mattoni della vita”.
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