LUCA PARMITANO NEWS — Nel suo ultimo incontro pubblico prima della partenza per la Stazione spaziale il prossimo luglio, Luca Parmitano racconta la sua missione Beyond e le speranze per il suo futuro . E lancia un messaggio per la lotta ai cambiamenti climatici. Luca Parmitano torna nello Spazio, stavolta da veterano, dopo la missione Volare del 2013. Nei circa 200 giorni della sua permanenza in orbita parteciperà a qualcosa mai avvenuto prima d’ora. Se ogni esperienza nello Spazio è infatti unica, quella che l’astronauta siciliano in forza all’Agenzia spaziale europea (Esa) si appresta a compiere è un’impresa scientifica notevole. Nel corso dell’ultimo incontro con il pubblico prima della sua partenza per lo Spazio, a Frascati presso il centro Esa-Esrin, Luca Parmitano ha presentato e raccontato i dettagli della sua prossima missione Beyond. Tra le attività previste, ha annunciato, la più complessa serie di attività extraveicolari – passeggiate spaziali – mai effettuate nella storia dello Spazio. Cinque in sequenza quelle in programma, che serviranno per riconfigurare l’esperimento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer, Ams) montato sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), il cacciatore di antimateria e materia oscura per aiutarci a capire come è fatto l’Universo.
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SPAZIO E COLONIE — Oltre a rivelare al mondo il lander lunare Blue Moon, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha anche esposto un’argomentazione sul motivo per cui il futuro dell’umanità potrebbe non essere più sulla Terra o su qualsiasi altra superficie planetaria, ma in delle colonie spaziali. Secondo l’uomo più ricco del mondo, il consumo di energia, l’aumento della popolazione, l’esaurimento delle risorse del pianeta e, sopratutto, il cambiamento climatico sempre più presente, ci costringerà un giorno a lasciare questo pianeta. In questo contesto Bezos ha poi mostrato, attraverso delle rappresentazioni, il concetto di alcune colonie spaziali, che si basa sull’idea del cilindro di O’Neill, degli habitat spaziali in grado di fornire strutture e grandi aree abitabili. “Queste sono strutture molto grandi, miglia e miglia. Avrebbero un milione o più di persone ciascuno”, ha poi affermato Bezos, mostrando immagini di città, parchi e molti altri luoghi. Il miliardario riconosce che questa su visione è ancora estremamente lontana, se non utopica. “Niente piogge, niente tempeste, niente terremoti. Le persone vorranno vivere qui.”
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ASTROFISICA — Una volta giunto alla sua conclusione (che ha portato via diversi decenni ad oltre 40 istituzioni in 11 paesi del mondo), lo Square Kilometer Array (SKA) sarà il più grande array di radiotelescopi del mondo. Lo SKA consentirà agli astronomi di monitorare il cielo con dettagli senza precedenti e di esaminarlo molto più rapidamente rispetto a qualsiasi altro sistema attualmente esistente. Un telescopio così potente ha bisogno anche di un “cervello” abbastanza potente, quest’ultimo sarà infatti composto da ben due supercomputer. Recentemente, il consorzio dello SKA, Science Data Processor (SDP), ha concluso il lavoro di progettazione ingegneristica su uno di questi supercomputer. Guidato dall’Università di Cambridge, il ruolo del consorzio è stato quello di progettare l’hardware, il software e gli algoritmi necessari per creare una piattaforma di elaborazione in grado di elaborare dati scientifici dal CSP (Central Signal Processor) e trasformarli in pacchetti di dati che verranno archiviati in una rete globale di centri. L’SDP sarà responsabile dell’elaborazione di 5 terabyte di dati al secondo, 100.000 volte più veloce della velocità media prevista per l’internet a banda larga entro il 2022. SDP sarà inoltre dotato di algoritmi specializzati di apprendimento automatico, che gli permetteranno di identificare e rimuovere le interferenze di radio frequenza (RFI) create dall’uomo e altre fonti di “rumore di fondo” dai dati.
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