L’astronauta italiana dell’ESA Samantha Cristoforetti è pronta per tornare alla sua “casa lontano da casa” per ancora più giorni nello spazio. Samantha è volata per la prima volta alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) su un veicolo spaziale Soyuz nel 2014 per la missione nota come “Futura”, della durata di 200 giorni. Il suo secondo volo segue le seconde missioni dei suoi compagni di classe astronauti del 2009 Alexander Gerst nel 2018, Luca Parmitano nel 2019 e Thomas Pesquet nel 2021. Potrebbe anche vedere un passaggio di consegne diretto sulla stazione con Matthias Maurer, che dovrebbe volare per la sua prima volta verso la Stazione Spaziale entro la fine dell’anno. La navicella spaziale su cui Samantha volerà non è ancora confermata, ma potrebbe essere una Crew Dragon di SpaceX o un CST-100 Starliner di Boeing (sempre ammesso che riesca a superare i gravi problemi riscontrati nel primo volo di prova senza equipaggio avvenuto nel dicembre 2019). Durante Futura, Samantha ha sostenuto un ampio programma scientifico di esperimenti in scienze fisiche, biologia e fisiologia umana, nonché ricerche sulle radiazioni e dimostrazioni tecnologiche. L’astronauta ha inoltre supervisionato lo sgancio del quinto e ultimo veicolo di trasferimento automatizzato (ATV) dell’ESA. Ciò ha segnato la fine di un programma di successo che ha aperto la strada ai moduli di servizio europei attualmente prodotti per la sonda spaziale Orion della NASA che viaggerà intorno e verso la Luna. L’addestramento per la seconda missione di Samantha è già in corso ed include sessioni di aggiornamento della Stazione Spaziale Internazionale presso il centro astronauti dell’ESA a Colonia, in Germania, e il Johnson Space Center della NASA a Houston, in Texas. Nei prossimi mesi, il suo programma si intensificherà mentre rispolvera le sue conoscenze sui sistemi, le procedure della Stazione Spaziale e l’addestramento per gli esperimenti e le attività specifiche che svolgerà nello spazio. Maggiori dettagli sulla seconda missione di Samantha sono stati annunciati durante una conferenza stampa virtuale tenutasi mercoledì 3 marzo su ESA Web TV. Moderati dalla responsabile delle relazioni esterne dell’Esa Ninja Menning, erano presenti oltre all’astronauta italiana anche il nuovo direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher, il direttore dell’Esplorazione umana e robotica dell’Esa David Parker e il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia. Durante la conferenza stampa di oggi Cristoforetti ha parlato del suo recente passato terrestre, cominciato al rientro dalla Stazione spaziale, avvenuto nel 2015.
“Sono grata delle numerose opportunità di crescita professionale che mi sono state offerte in questi anni, da quando sono tornata dalla mia prima missione. Per qualche anno,” ricorda l’astronauta, “ho guidato ‘Spaceship Eac’, un team di studenti e giovani ricercatori che lavorano alle tecnologie per l’esplorazione lunare, e per due anni ho dato il mio contributo al programma iHab, offrendo il punto di vista di un’astronauta nella fase di sviluppo di questo modulo abitativo fornito da ESA per l’avamposto in orbita Lunar Gateway. Ho avuto anche l’opportunità di lavorare per 10 giorni sott’acqua, in veste di comandante dell’equipaggio Neemo23 della Nasa, in condizioni simili a quelle di una missione spaziale.” Samantha aveva avuto anche una figlia, a novembre 2016, ma questo, giustamente, non ha certo fermato la sua carriera di astronauta. “Tornare sulla Iss, la mia ‘casa lontano da casa’, è sempre rimasto il mio desiderio più grande,” aggiunge Cristoforetti. “Sono onorata di essere stata assegnata a una seconda missione spaziale e non vedo l’ora di tornare a rappresentare l’Italia e l’Europa in orbita, contribuendo alle attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico in microgravità.” Il legame della missione ESA con l’Italia non si limita al ritorno di Cristoforetti sulla ISS: c’è anche un impegno più specifico dell’Agenzia Spaziale Italiana legato a esperimenti il cui bando è ancora in corso. In attesa di potersi addestrare sui nuovi esperimenti, Cristoforetti seguirà dunque quelli come Lidal, Nutriss, Acoustic Diagnostics e Mini-Euso, già presenti a bordo della stazione, e sui quali Luca Parmitano ha già lavorato durante la missione ESA ‘Beyond’ nel 2019. Tratto da Alive Universe
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