
La velocità del vento solare è 444Km/sec un po sopra la norma. Anche oggi non ci sono macchie solari e sono gia’ 4 giorni ovvero il 36% dei giorni del 2019. Siamo ancora in discesa con il ciclo 24° e nel giro di qualche mese dovrebbe iniziare il nuovo ciclo. La radiazione solare è in calo a 70sfu. E’ presente un buco coronale ma al momento non da effetti sulla Terra. Le probabilità di aurore è del 10% alle medio-alte latitudini. L’8 gennaio senza che nessuno si accorgesse è transitato un asteroide, poi dopo denominato 2019 AS5 a soli 8600km dalla Terra, per fortuna di piccole dimensioni altrimenti sarebbe stato attratto dalla Terra e caduto senza alcun preavviso. Purtroppo ancora nella scoperta e il tracciamento di questi sassi spaziali siamo decisamente indietro….
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Non esiste nessun ‘‘pianeta B” per la razza umana e crederci rapprenta solo una ”pericolosa illusione”. A dichiararlo è Martin Rees ricercatore dell’Università di Princeton ed autore di un celebre studio dal titolo On The Future: Prospects for Humanity. L’esperto ha chiarito la questione di una futura colonizzazione su Marte aggiungendo come ”nessun pianeta potrà essere reso confortevole come la Terra”. Lo scienziato ha sottolineato come, invece, sia necessario rendere più abitabile possibile il nostro pianeta, non solo ora, ma per i secoli futuri. Le dichiarazioni dell’esperto, sull’inesistenza del pianeta B, avvengono in un periodo particolare per l’esplorazione spaziale; quando in tanti stanno pensando ad una futura colonizzazione di Marte. E’ il caso del fondatore di SpaceX Elon Musk che ha più volte riproposto il tema, anche in occasione del festival SXSW di Austin, in Texas quando ha spiegato come il pianeta rosso possa rappresentare una salvezza per l’umanità, in caso di catastrofi. In realtà la terraformazione di Marte, spiega lo scienziato, presenta una miriade di ostacoli; difficoltà notevolmente maggiori rispetto ad un intervento sul clima terrestre. Eppure i dati parlano chiaro: alla fine di novembre l’ufficio delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto nel quale avverte che per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi entro questo secolo, bisognerebbe abbattere le emissioni del 55% entro il 2030. Ciò prevede cambiamenti radicali per la civiltà umana. (ScienzeNotizie)
AMBIENTE E CLIMA — “Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: “E’ questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”. “Si corre il serio rischio che i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell’anno a oltre 200 giorni l’anno in alcune parti del mondo”.
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