
Eccoci di nuovo qua dopo la pausa natalizia. Propagazione scadente questa mattina sui 40 metri, tra le 10:45 e le 11:45 sono arrivate solo 4 regioni, Sicilia, Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte, sembra incredibile ma è tutto vero. A intrattenerci sono state anche alcune stazioni dalla Spagna con segnali bassini e dal Centro Europa come Germania, Rep Ceca, Serbia e Romania. Insomma un vero disastro…. Sono 11 giorni senza macchie solari, il vento solare è bassissimo a 310km/sec nessun brillamento registrato, anche lo scudo geomagnetico segna basso a kp0, nella sostanza calma piatta, le probabilità di aurore polari sono del 10% e cresceranno al 20% nella giornata di domani. Per chi ancora non lo sapesse siamo nel minimo solare. Altre info sulla propagazione sulla pagina riservata
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- Ieri 26 dicembre è transitato vicino al nostro pianeta con piccolo asteroide di 18 metri di diametro a dovuta distanza. SE non verranno nel frattempo altri nuovi sassolini spaziali, il prossimo si avvicinerà alla Terra il 4 gennaio del prossimo 2019.
- Nella notte tra domenica 30 e lunedì 31 dicembre potremo ammirare nel cielo una splendida pioggia di stelle cadenti, che potrebbe regalarci uno spettacolo ancor più suggestivo il giorno seguente impreziosendo la notte di San Silvestro destinata a proiettarci nel 2019. A “infiammare” il cielo sarà il picco massimo delle Draconidi, uno sciame meteorico noto soprattutto per la corrente di ottobre, ma che può offrire grandi soddisfazioni agli appassionati di astronomia (e non) anche nel mese di dicembre. Le Draconidi, conosciute anche col nome di Giacobinidi, sono meteore generate dalla cometa periodica 21/P Giacobini-Zinner, i cui minuscoli detriti vengono “intercettati” dall’orbita della Terra negli ultimi mesi dell’anno, dando così vita alle affascinanti fiammate nel cielo.
- “Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: “E’ questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”. “Si corre il serio rischio che i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell’anno a oltre 200 giorni l’anno in alcune parti del mondo”.
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