Previsione di una tempesta geomagnetica per il giorno 5 gennaio a causa del vento solare alimentato da un grosso buco coronale presente sul Sole. Le probabilità sono del 65%. Oggi le macchie solari sono 16 sulla regione AR2732 magneticamente stabile cioè non in grado di produrre brillamenti di una certa consistenza. Il vento solare per il momento è molto scarso a 305km/sec lo scudo geomagnetico segna kp0 molto tranquillo in attesa di una tempesta geomagnetica. La radiazione a 72sfu. Buona la propagazione sui 40 metri con skip corto questa mattina. Dobbiamo segnalare comunque che qualcosa sta cambiando da alcuni giorni arriva con segnali discreti la zona 3 e qualcosa dalla zona 4 che per mesi e mesi erano latitanti, meglio cosi, in peggioramento invece i segnali dalla Spagna da alcuni giorni…. Altre info sulla propagazione sulla pagina riservata
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ASTROFISICA E SOLE — Oggi 3 gennaio, precisamente alle 05:20 UTC (06:20 ora italiana), la Terra si è trovata al perielio (dal greco perì = intorno, helios = Sole) cioè nel punto più vicino al Sole nel corso della sua orbita, ad una distanza di circa 147.099.760 km. Comunemente si è portati a pensare che la Terra sia più vicina al Sole durante il periodo estivo, nulla di più errato: le diverse temperature che caratterizzano ciascuna stagione non sono dovute alla distanza del nostro pianeta dal Sole, ma al variare dell’angolo di incidenza dei raggi solari sulla superficie terrestre nel corso dell’orbita.
La Terra si avvicina al Sole annualmente a gennaio, quando nell’emisfero nord è inverno. Siamo nel punto più lontano dal Sole a luglio, durante l’estate dell’emisfero boreale. La Terra si trova 5 milioni di km più vicino al Sole a gennaio rispetto a luglio. Quindi oggi ci troviamo a 147.099.760 km dalla nostra stella, e ci allontaneremo progressivamente fino al 5 luglio 2019 (152.104.285 km di distanza).
ALLUNAGGIO STORICO NELA LATO OSCURO DELLA LUNA — Allunaggio storico: la sonda Chang’e-4 è atterrata “con successo” sulla faccia nascosta della Luna alle 10:26 locali (03:26 in Italia): lo hanno annunciato i media cinesi dopo alcune ore di suspense.
La missione è iniziata il 7 dicembre ed ha conquistato un risultato finora mai ottenuto nell’area inesplorata del satellite della Terra. La sonda ha scattato la prima foto, che è stata inviata al satellite Queqiao che gestisce le comunicazioni tra la sonda e il nostro pianeta. Dopo che il Beijing Aerospace Control Center ha inviato un comando alle 10:15 locali (03:15 in Italia), la Chang’e-4 ha dato il via alle manovre di avvicinamento alla superficie lunare da un’altitudine di 15 km con l’accensione di un motore ad assetto variabile. Alla distanza di 100 metri, la sonda si è assestata per l’identificazione degli ostacoli e la misura delle pendenze di superficie. La discesa finale è avvenuta in verticale, lentamente, su un’area relativamente pianeggiante nel cratere di Von Karman, nel polo Sud-bacino di Aitken. A 50 anni dallo sbarco degli USA sul nostro satellite Pechino afferma così le sue ambizioni di potenza spaziale.
METEO, TEMPERATURE IN PICCHIATA E TANTA NEVE — Le prime correnti d’aria fredda provenienti da Nord/Est stanno raggiungendo le Regioni dell’Adriatico Centrale, dando vita all’intensa irruzione di gelo che durerà fino a Sabato e porterà tanta neve al Centro/Sud. Le temperature sono già in picchiata: ad Ancona abbiamo appena +3°C in pieno giorno, Pescara è a +5°C mentre dall’altro lato dell’Appennino Firenze è ancora a +12°C e Roma a +13°C. L’aria fredda arriva da est quindi le Regioni Adriatiche sono le prime ad accorgersene, ma da domani il gelo invadrà tutt’Italia anche se i fenomeni di maltempo saranno concentrati sulle Adriatiche e al Sud.
ASTROFISICA — Il 31 dicembre scorso, mentre sulla Terra erano in corso i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno, a 110 milioni di chilometri di distanza la sonda della NASA OSIRIS-REx si trovava in una una fase cruciale della sua missione: l’ingresso nell’orbita dell’asteroide Bennu. Nel corso della manovra, la sonda – costruita dalla divisione spazio di Lockheed Martin – ha compiuto un’accensione dei suoi motori principali di circa 8 secondi, che le ha permesso di inserirsi in una strettissima orbita a solo 1,75 km dal centro dell’asteroide. Con un diametro di soli 500 metri, Bennu è dotato di un debolissimo campo gravitazionale che ha costretto i tecnici della NASA a studiare con attenzione l’orbita finale di OSIRIS-REx, la quale sarà soggetta però a continui aggiustamenti necessari per far rimanere la sonda “agganciata” il più possibile all’asteroide.
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