SPAZIO ASTROFISICA — Ai primi albori dell’universo, subito dopo il Big Bang , tutto è stato spazzato via una gigantesca esplosione. Possiamo ancora vedere la luce di quell’esplosione osservando parti molto lontane dell’universo da dove la luce impiega miliardi di anni per raggiungere i nostri telescopi . E possiamo misurare quanto velocemente le cose si muovessero in quei luoghi lontani. Basandoci su quella velocità, possiamo calcolare quanto velocemente l’universo dovrebbe espandersi al giorno d’oggi. Ma quando gli astronomi hanno cercato di misurare direttamente la velocità con cui l’universo si sta espandendo oggi, un compito più difficile, perché ora tutto è più lontano, hanno scoperto che le cose sembrano muoversi più velocemente di quanto i calcoli farebbero prevedere. E un nuovo documento, basato su osservazioni altamente dettagliate prese utilizzando il telescopio spaziale Hubble , sembra confermare questa scoperta: tutto si muove del 9 percento troppo velocemente rispetto a quanto ipotizzato.
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“Se non hai un cane – almeno uno – non c’è necessariamente qualcosa di sbagliato in te, ma ci può essere qualcosa di sbagliato nella tua vita.”
VINCENT VAN GOGH
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SI STA PENSANDO A COME TIRARE GIU LA I.S.S. — Con molta probabilità manca ancora almeno una decade al pensionamento della Stazione Spaziale Internazionale. Ma come verrà affrontato, dalle agenzie spaziali, quello che sarà il rientro in atmosfera del manufatto più costoso mai creato dall’uomo? Diversi sono gli enti e le nazioni che lo hanno costruito e ne permettono l’operatività. I maggiori partner nel progetto della ISS sono in primis NASA per quanto riguarda gli Stati Uniti d’America e ROSCOSMOS per la Russia. Importanti sono anche le partecipazioni di ESA per l’Europa e di JAXA per il Giappone. In ultimo, da non dimenticare, il Canada con il suo braccio robotico Canadarm. L’inevitabile obsolescenza del complesso abitato, si paleserà quando un numero sufficiente di rotture critiche porterà ad una lacuna di ridondanza dei supporti vitali, rendendo impossibile ospitare con sicurezza un equipaggio. Oppure si dovrà mettere mano ai piani di deorbit (rientro orbitale in atmosfera) nell’eventualità di un grave incidente, che abbia come risultato l’attuazione dei piani di evacuazione di emergenza. Tutti i partner coinvolti stanno facendo progressi nel definire dei progetti concreti per il deorbit, ma sono ancora al lavoro per stilare una procedura completa e dettagliata per la rottamazione del più grande avamposto orbitale mai costruito.
https://www.youtube.com/watch?v=YgdyVonBI4U
QUANTO ANCORA I.S.S. — La ISS continua ad essere un prezioso traguardo di tecnologia e cooperazione dell’umanità ed ha ancora molti anni di vita operativa davanti. Attualmente, il ciclo di vita previsto ne prevede la piena funzionalità fino al 2028 circa, una previsione che si basa anche tenendo conto delle attività scientifiche pianificate dalle entità commerciali che beneficiano delle sue capacità. Tuttavia, anche per questo fantastico gioiello, un giorno, arriverà la fine. Attualmente l’effettiva data di accantonamento della ISS e come passare a una piattaforma diversa per fornire una presenza permanente nello spazio, sono questioni in dibattito. Tutti però sono d’accordo che vi sia una continua necessità di capacità in LEO e che non ci debba essere una tale mancanza dopo che l’ISS non sarà più disponibile. Proprio per questo, NASA ed il governo degli Stati Uniti stanno continuando a sollecitare le proprie industrie attive in ambito aerospaziale, richiedendo lo sviluppo di determinate capacità tecnologiche che saranno indispensabili nell’era post ISS.
Il cane è un eterno Peter Pan, non invecchia mai, perciò è sempre disponibile ad amare ed essere amato.
(Aaron Katcher)
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