TERREMOTO L’AQUILA DEL 6 APRILE 2009 — Con il nome di terremoto dell’Aquila del 2009 si intende una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008 e terminati nel 2012, con epicentri nell’intera area della città, della conca aquilana e di parte della provincia dell’Aquila (bassa Valle dell’Aterno, Monti della Laga e Monti dell’Alto Aterno). Il nome si riferisce principalmente alla scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, che ha avuto una magnitudo momento (MMS) pari a 6,3, con epicentro in località Colle Miruci, a Roio, nella zona compresa tra le frazioni di Roio Colle, Genzano e Collefracido, interessando in misura variabile buona parte dell’Italia Centrale. A evento concluso, il bilancio definitivo è di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati. La città e l’intera conca aquilana, fin dal XIV secolo, è sempre stata soggetta a eventi tellurici di grave o media intensità. Nella sua storia due gravi terremoti si sono abbattuti sulla zona prima del 2009 con una periodicità di circa 300 anni. Il terremoto del 26 novembre 1461 di magnitudo 6,5, che costrinse la città a un restauro totale in stile rinascimentale. Il terremoto del 14 gennaio 1703, soprannominato “Grande terremoto”, per la grave devastazione portata nella conca, di magnitudo 6,8. Gran parte della città, rasa al suolo, fu ricostruita nei canoni tardo barocchi e gli edifici rinascimentali ricostruiti ex novo. Furono mantenute soltanto alcune facciate di chiese, come Collemaggio, e le mura medievali. Il numero definitivo è di 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni, circa 65.000 gli sfollati, alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica.
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