SPAZIO CYGNUS LIVE NOW — In questo momento il cargo Cygnus sta viaggiando verso la Stazione Spaziale Internazionale, al suo interno custodisce i rifornimenti e le materie scientifiche che forniranno un valido aiuto agli astronauti. Ma non solo: il cargo durante il suo viaggio ha sganciato 63 piccoli satelliti delle dimensioni di una fetta di pane. Si squaglieranno al contatto con l’atmosfera tra una manciata di giorni, appena cinque o forse dieci. Il lancio di Cygnus è avvenuto nella notte di ieri, alle 22:46 italiane, e non dovrebbe mancare molto alla fase di aggancio con la Stazione Spaziale. Si tratta di una versione avanzata e rivista del cargo, ora può contenere agevolmente esperimenti scientifici —come topi vivi—, perché possono essere caricati appena 24 ore prima del viaggio; una volta il bastimento andava preparato con almeno quattro giorni di anticipo. E un’altra ulteriore novità: Cygnus rimarrà in orbita per qualche mese prima di tornare e bruciare nell’atmosfera. Il motivo del suo viaggio prolungato è presto spiegato, la NASA vuole testare la sua resistenza per capire in che modo potrà supportare le missioni future. Ad esempio potrebbe venire inviato, in futuro, verso destinazioni più remote, come la Stazione Spaziale Gateway che avrà un ruolo centrale nelle prossime missioni della NASA sulla Luna.
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SPAZIO, L’OGGETTO ALIENO PRECIPITATO SULLA TERRA — Era l’8 gennaio del 2014 quando il nostro pianeta è stato colpito da un frammento spaziale. Nulla di eccezionale, se non fosse per la provenienza del corpo celeste, originario dello spazio profondo. A rivelare le origini ”aliene” dell’oggetto sono stati due studiosi del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Harvard, attraverso una ricerca realizzata sul catalogo del Centre for NEO Studies (CNEOS). Del corpo celeste interstellare, però, non ci sono tracce, vista la sua completa dissoluzione nell’atmosfera, sul cielo di Papua Nuova Guinea. Insomma un meteoroide di piccole dimensioni, forse di circa un metro, trasformatosi una palla di fuoco prima di raggiungere il suolo. Ma come hanno fatto gli esperti a rilevarne l’origine ”aliena”. E’ stata la traiettoria del corpo celeste a consentire agli studiosi di rintracciarne le lontane origini. L’impatto avvenne all’impressionante velocità di sessanta chilometri al secondo con un’orbita non influenzata dal Sole. L’origine dell’oggetto è da ricercare in un sistema planetario localizzato nel disco della Via Lattea.
QUI MERCURIO — Utilizzando dati della missione MESSENGER, gli scienziati planetari della NASA hanno scoperto che Mercurio possiede un nucleo interno solido, paragonabile in dimensione al nucleo interno della Terra. È noto da tempo che la Terra e Mercurio hanno nuclei metallici. Il nucleo esterno di Mercurio è composto da metallo liquido, ma non era chiaro se il nucleo più interno fosse solido. Ora gli scienziati del Goddard Space Flight Center della NASA hanno individuato prove della “solidità” del cuore profondo del pianeta. Alcuni scienziati paragonano Mercurio a una sorta di “palla di cannone”, perché il suo nucleo metallico costituisce quasi l’85 percento del volume del pianeta. Questo nucleo, enorme in paragone agli altri pianeti rocciosi nel Sistema Solare, è rimasto per lungo tempo uno dei misteri più affascinanti di Mercurio. La scoperta del nucleo solido interno, descritta su Geophysical Research Letters, ci permette di comprendere meglio non soltanto la composizione di Mercurio, ma anche la formazione e l’evoluzione dei pianeti rocciosi nel nostro sistema. “L’interno di Mercurio è ancora attivo, a causa del nucleo fuso che alimenta il debole campo magnetico del pianeta”, spiega Antonio Genova dell’Università La Sapienza di Roma, a guida dello studio. “L’interno di Mercurio si è raffreddato più rapidamente rispetto a quello del nostro pianeta. Mercurio può aiutarci a prevedere come cambierà il campo magnetico della Terra man mano che il nucleo si raffredda”.
IO NON MANGIO L’AGNELLO
La vita di un agnello non è meno preziosa di quella di un essere umano. Trovo che più una creatura è indifesa, più ha il diritto ad essere protetta dall’uomo dalla crudeltà degli altri uomini.
(Mahatma Gandhi)
Riguardo alla voglia di giocare, sono pochi gli animali che possono competere con gli agnelli quando fanno le capriole in un pascolo o giocano a rincorrersi. I piccoli saltano, piroettano e si inseguono in gruppo. Come i cani con il loro inchino, anche gli agnelli possiedono un gesto specifico per invitare un compagno a giocare: saltano in verticale scalciando in aria con le zampe posteriori. E’ una richiesta inconfondibile: “Vieni a giocare con me”.
(Jeffrey Moussaieff Masson)
Chi non ha mai visto gli agnellini giocare, non avrà mai un’immagine chiara della gioia che può pervadere la vita.
(Susanna Tamaro)
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