SPACEWEATHER del 24 giugno… — Sole anche oggi piatto, velocità del vento attorno ai 330km/sec, la sera ancora piu bassa. I soliti brillamenti di classe A7 nelle 24 ore precedenti. Sono 36 giorni di seguito che non ci sono macchie solari, per un totale di 109 giorni dall’inzio dell’anno pari ad oltre il 60% dei giorni di questo 2019. Anche lo scudo magnetico della Terra è in pace segna kp2 domani saliranno le probabilità di aurore, si crede attorno al 30%. Propagazione pazzerella anche con l’E-sporadico non sempre presente ma a tratti molto buono a superare con i segnali in FT8 anche il 9+20 sui 10 metri poco piu basso sui 6 metri. Attenzione questa sera, 25 giugno, potrebbe essere interessante qualche prova SSTV sugli 80m per informazioni clicca qui
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ASTROFICA & TELESCOPIO — Il Governatore dello Stato delle Hawaii ha annunciato ieri in una conferenza stampa che il locale Department of Land and Natural Resources ha inviato un avviso a procedere all’Università delle Hawaii per il progetto Thirty Meter Telescope (Tmt) sul monte Mauna Kea nell’Isola di Hawaii. Sostanzialmente, si tratta della definitiva autorizzazione per la costruzione di uno dei più grandi telescopi ottici mai concepiti, dal costo previsto di 1.4 miliardi di dollari e che, come suggerisce il nome, sarà dotato di uno specchio primario da 30 metri, costituito da 492 segmenti esagonali messi assieme. All’Osservatorio del Mauna Kea, dove sono già installati 13 telescopi, i lavori per la costruzione del Tmt erano stati interrotti da proteste – in particolare da parte di nativi hawaiani contrari all’ulteriore utilizzo di una montagna considerata sacra – già alla cerimonia di posa della prima pietra, il 10 ottobre 2014. Da allora, il consiglio di amministrazione del Tmt ha cercato anche siti alternativi dove portare avanti l’impresa, come l’Isola di Palma alle Canarie. Ora i lavori potranno riprendere velocemente, forse già dal prossimo mese. «L’avvio della fase di costruzione di Tmt è un passo estremamente importante per tutta l’astrofisica mondiale», commenta Adriano Fontana, a capo del dipartimento Inaf che si occupa dei telescopi ottici-IR. «Il Tmt sarà il principale competitor del nostro European Large Telescope (Elt), un altro “mostro” anche più grande, in cui Inaf è molto impegnato». Elt, attualmente in costruzione in Cile, sarà infatti dotato di uno specchio primario tassellato da 39 metri.
GLI ANELLI DI URANO — Dalla Terra, gli anelli di Urano sono invisibili a tutti tranne che ai più grandi telescopi. Fino al 1977 non si sapeva nemmeno che esistessero: vennero scoperti in modo fortuito studiando l’occultazione di una stella da parte del pianeta, quando la stella scomparve dalla vista molto prima del previsto, proprio a causa degli anelli. Recentemente, Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) e Vlt (Very Large Telescope) li hanno osservati all’interno della banda millimetrica (1.3 – 3.1 mm) e nel medio infrarosso (18.7 μm), rispettivamente, studiando per la prima volta la loro componente termica. Imke de Pater ed Edward Molter hanno guidato le osservazioni con Alma, mentre Michael Roman e Leigh Fletcher dell’università di Leicester, nel Regno Unito, hanno coordinato le osservazioni al Vlt. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Astronomical Journal. Il bagliore termico offre agli astronomi un’altra finestra osservativa sugli anelli, che sono stati visti perché riflettono la luce nell’intervallo spettrale del visibile e del vicino infrarosso. Le nuove immagini scattate dai due grandi telescopi in Cile hanno permesso al team di misurare per la prima volta la temperatura degli anelli: un fresco 77 Kelvin (circa -196 gradi Celsius), corrispondente alla temperatura di ebollizione dell’azoto liquido. La temperatura osservata è più elevata del previsto per le particelle osservate, disposte su un anello in rapida rotazione, il che significa che i dati favoriscono un modello nel quale l’inerzia termica delle particelle dell’anello è bassa e/o la loro velocità di rotazione è lenta. Queste osservazioni sono coerenti con le osservazioni ottiche e nel vicino infrarosso, confermando l’ipotesi che la polvere di dimensioni dell’ordine del micron non sia presente nel sistema ad anelli. Le osservazioni confermano che l’anello più luminoso e denso di Urano, chiamato anello epsilon, è diverso dagli altri anelli conosciuti all’interno del nostro Sistema solare: in particolare, è diverso dagli anelli spettacolari di Saturno. «Gli anelli prevalentemente ghiacciati di Saturno sono ampi, luminosi e le particelle di cui sono costituiti vanno dalla polvere di dimensioni di qualche micron nell’anello D più interno, a decine di metri negli anelli principali», riferisce de Pater, professore di astronomia presso la UC Berkeley. «L’anello più luminoso, l’anello epsilon, è composto da rocce le cui dimensioni vanno da una palla da golf a dimensioni maggiori».
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