I.S.S. NEWS — Regali di Natale, insieme a rifornimenti destinati agli astronauti, topi e al robot Cimon, il sistema di intelligenza artificiale che osserverà le espressioni degli astronauti, a partire da Luca Parmitano: è il carico arrivato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), consegnato dalla capsula Dragon della SpaceX, arrivata a destinazione domenica 8 dicembre. A catturala, con il braccio robotico della Stazione Spaziale, è stato AstroLuca. “Ogni volta che accogliamo un nuovo veicolo, prendiamo a bordo anche un pezzettino di tutti coloro che hanno contribuito al progetto, quindi benvenuti a bordo”, ha scritto su Twitter l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Fra gli esperimenti appena arrivati ci sono 40 topi destinati a un esperimento su muscoli e ossa, di cui otto geneticamente modificati con una massa muscolare doppia rispetto al normale. Ci sono anche 120.000 minuscoli vermi (nematodi) che fanno parte di uno studio volto a controllare i parassiti in agricoltura. Altre 2,7 tonnellate di rifornimenti sono arrivate il 9 dicembre con il russo Progress. Oltre a ossigeno e propellente, è arrivato un nuovo tapis roulant per gli astronauti. Il veicolo si è agganciato in modo automatico al compartimento di attracco Pirs sul segmento russo della Stazione orbitale. Lanciato il 6 dicembre dalla base russa di Baikonur in Kazakhstan, il cargo ha portato 1,35 tonnellate di rifornimenti, 650 chilogrammi di propellente per rifornire di carburante il sistema di propulsione sul segmento russo della stazione, insieme a 420 chilogrammi di acqua e 50 chilogrammi di ossigeno. Il veicolo resterà agganciato alla Stazione Spaziale fino a luglio 2020 quando lascerà il laboratorio orbitale carico di spazzatura per bruciare nell’atmosfera terrestre.
VULCANO IN NUOVA ZELANDA ALMENO 5 MORTI — La polizia neozelandese ha detto di non aspettarsi di trovare altri sopravvissuti dell’eruzione vulcanica che oggi ha ucciso almeno cinque persone e ne ha ferite altre 20. Lo scrive la Bbc. Il vulcano, al largo dell’Isola del Nord, è eruttato inaspettatamente oggi alle 14,11 circa locali, sputando in aria un lungo pennacchio di cenere. Circa 50 persone, neozelandesi e turisti stranieri, dovevano trovarsi vicini al luogo dell’esplosione in quel momento e molti erano stati visti nei pressi del cratere pochi minuti prima dell’eruzione.
La polizia ha dichiarato che non ci sono più segni di vita su White Island dopo che elicotteri e altri velivoli hanno effettuato una serie di ricognizioni. I servizi di soccorso non sono stati in grado di raggiungere White Island perché resta troppo pericolosa.
SPAZIO — ClearSpace-1 sarà la prima missione spaziale per rimuovere un elemento di detriti in orbita, con un lancio previsto nel 2025. La missione viene acquisita come un contratto di servizio con un consorzio commerciale guidato da start-up, per aiutare a stabilire un nuovo mercato per i servizi di manutenzione in orbita così come della rimozione di detriti. A seguito di un processo di selezione, il consorzio, guidato dalla start-up svizzera ClearSpace – una società spin-off fondata da un gruppo di ricercatori esperti di detriti spaziali con sede presso l’istituto di ricerca Ecole polytechnique fédérale di Losanna sarà invitato a sottoporre la proposta finale prima di cominciare il progetto il prossimo mese di marzo. “Questo è il momento giusto per questo tipo di missione”, dichiara Luc Piguet, fondatore e Amministratore di ClearSpace. “La questione dei detriti spaziali è più urgente che mai. Oggi abbiamo circa 2.000 satelliti attivi nello spazio ed oltre 3.000 non funzionanti”. “E nei prossimi anni il numero di satelliti crescerà con un ordine di grandezza, con mega-costellazioni multiple composte da centinaia o addirittura migliaia di satelliti progettati per l’orbita terrestre bassa per fornire telecomunicazioni e servizi di monitoraggio ad ampia copertura e bassa latenza. È evidente la necessità che un ‘carro attrezzi’ rimuova i satelliti non operativi da questa regione altamente trafficata”. A Space19+, il Consiglio ESA a Livello Ministeriale che si è svolto a Siviglia, Spagna, alla fine di novembre, i ministri hanno concordato di stipulare un contratto di servizio con un fornitore commerciale per la rimozione in sicurezza dall’orbita terrestre bassa di oggetti inattivi appartenenti all’ESA.
TERREMOTO MUGELLO — “L’area del Mugello è nota per dare sequenze sismiche ricche di eventi, come abbiamo già avuto modo di registrare questa mattina: nelle ore successive al terremoto di intensità 4.5 si sono verificate più di 50 altre scosse. Ci attendiamo che continueranno nei prossimi giorni, e non possiamo escludere nulla, neppure scosse di magnitudo più significativa“: lo ha dichiarato all’AGI Antonio Piersanti, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, riferendosi all’evento sismico verificatosi questa mattina alle 04:37 tra i comuni di Scarperia San Piero e Barberino del Mugello. “Si è trattato di un terremoto di profondità inferiore ai 10 km e a carattere distensivo, parliamo cioè di una sismicità che è peculiare a tutto l’Appennino centrale e meridionale. Scosse di questa entità non dovrebbero comportare danni di alcun tipo, ma data la peculiarità’ del nostro patrimonio artistico, così ricco e delicato, non possiamo escludere questa possibilità“.
“Nel nostro paese i terremoti non arrivano mai inaspettati – prosegue Piersanti – quella del Mugello è una zona sismogenetica nota alle cronache, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista dell’epoca più recente. Due gli eventi più tragici: nel 1919 un terremoto di magnitudo 6.4, uno dei più grandi di tutto l’Appennino settentrionale, provocò più di 100 vittime e vasti danni alla provincia di Firenze.
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