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SPACEWEATHER — Riferito all’ 8 di novembre — Vento solare molto scarso oggi a 323km/sec con nessuna macchia solare neanche in previsione e sono già 5 giorni per il totale di 233 giorni nell’anno 2019. La radiazione segna 70sfu in leggero aumento, mentre lo scudo geomagnetico segna kp0 nella tranquillità. Le probabilità di aurore polari sono del 20%. Cisono oggi tre asteroidi piccoli di dimensioni e abbastanza distanti dalla Terra da non creare pericoli per la nostra spettacolare civiltà….. Propagazione se riferita ai 40 metri in fonia skip corto molto buono di mattina. Termine della propagazione per l’Italia nella medesima banda alle 17, con chiusura quasi totale della banda, ascoltabile qualche sparuto russo e l’FT8. Il resto della bande si difende bene con collegamenti oltre oceano fino a 21 MHZ….
Spazio – Mercurio e Sole danno spettacolo — Un raro spettacolo celeste vedrà protagonista Mercurio nella prossima settimana. Il pianeta più piccolo e più interno del Sistema Solare prenderà le sembianze di un minuscolo punto nero nella giornata di lunedì 11 novembre. L’intero evento avrà una durata di 5 ore e mezza e sarà visibile, tempo permettendo, negli Stati Uniti orientali, in Canada e in tutto il Centro e Sud America. Il prossimo transito del pianeta non avverrà fino al 2032. Per osservare l’evento sarà necessario dotarsi di telescopi o binocoli con filtri solari. Un percorso diagonale da sinistra a destra caratterizzerà il corpo celeste con la NASA che trasmetterà il fenomeno dal Solar Dynamics Observatory. E’ per la velocità con il quale solca il cielo a suggerire il nome che i Romani diedero al corpo celeste. La storia delle osservazioni è, però, più antica e risalente all’epoca degli assiri, oltre mille anni prima dell’impero romano. Nel 2025 una nuova missione, dal nome BepiColombo, diretta dalle agenzie spaziali europea e giapponese, analizzerà il pianeta più interno del nostro Sistema Solare. La missione consentirà di rivelarne bene i dati sull’attività geologica, sul nucleo interno e sul campo magnetico.
SPAZIO – Come una capsula del tempo. — A distanza di 50 anni viene aperto un contenitore con campioni di rocce e suolo della Luna portato a Terra dalla missione Apollo 17. Da 40 anni non accadeva niente di simile. Lo ha deciso la Nasa per far esercitare i suoi ricercatori a studiare i campioni che saranno prelevati dalle future missioni sulla Luna. Il contenitore aperto è un cilindro che contiene un campione di regolite, ossia lo strato di roccia e terra che copre la superficie della Luna, che fu raccolto dagli astronauti dell’Apollo 17 Gene Cernan e Jack Schmitt nel dicembre 1972. Un altro contenitore con un campione raccolto dalla stessa coppia di astronauti sarà aperto a gennaio 2020. L’iniziativa fa parte del progetto Apollo Next-Generation Sample Analysis (Angsa) della Nasa, che punta a studiare i campioni raccolti durante il programma Apollo utilizzando nuovi strumenti che non erano disponibili negli anni ’70. “L’analisi di questi campioni consentirà nuove scoperte scientifiche sulla Luna e permetterà a una nuova generazione di scienziati di affinare le loro tecniche per studiare meglio i campioni che saranno raccolti dagli astronauti del programma Artemis”, osserva Francis McCubbin, del Johnson Space Center della Nasa a Houston, dove è stato aperto il contenitore. L’esplorazione della Luna da parte degli astronauti nel programma Artemis, spiega la Nasa, sarà basata sull’uso delle risorse della Luna, incluso il ghiaccio d’acqua che può essere usato per produrre carburante o ossigeno per respirare. Lo studio di questi campioni non aperti può consentire di ottenere informazioni sull’origine dei depositi di ghiaccio polare lunari, nonché su altre potenziali risorse per la futura esplorazione della Luna.
ASTROFISICA — Nella Via Lattea e’ caccia aperta ai mini buchi neri: potrebbe esistere un’intera classe di buchi neri finora insospettata a causa delle dimensioni, troppo ridotte rispetto alle attese. Il primo esemplare, un buco nero con una massa appena 3,3 volte quella del Sole, e’ stato potenzialmente individuato dal censimento dei buchi neri condotto nella Via Lattea. Pubblicato sulla rivista Science, il risultato si deve al gruppo dell’Universita’ di Stato americana dell’Ohio coordinato da Todd Thompson.
ATTUALITA’ — Per gli orsi bruni è tempo di letargo. In Trentino, dove sono scese le prime nevicate da qualche giorno, il plantigrado più famoso d’Italia, M49, si appresta al lungo sonno invernale. L’ultima predazione è dell’11 ottobre scorso, nella zona del Vanoi, nel Trentino orientale, dove l’animale ha ucciso un torello. “Il lavoro del Servizio forestale rimane attivo, continuando anche il dialogo con la Provincia autonoma di Bolzano. C’è stato qualche avvistamento, l’ultimo recentemente in val Calamento, ma ora andrà in letargo e non ci sono state novità”, spiega l’assessore all’agricoltura e foreste della Provincia autonoma di Trento, Giulia Zanotelli.
ATTUALITA’ — Per la prima volta in 19 anni è stato scoperto un nuovo ceppo del virus Hiv, dello stesso gruppo di quelli che stanno causando la pandemia globale. Il nuovo sottotipo, chiamato Hiv-1 gruppo M sottotipo L, è estremamente raro, ed è stato trovato dai ricercatori della multinazionale farmaceutica Abbott, che lo hanno descritto sul Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes (JAIDS)
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