AMBIENTE — L’inquinamento atmosferico è il tema della Giornata mondiale dell’Ambiente, che ricorreva ieri 5 giugno e celebrato in Cina, il secondo Paese più inquinato del mondo, dopo l’India. Sarà lanciato un nuovo allarme a governi, industria, collettività e individui e l’appello a passare ad energie rinnovabili e tecnologie green per migliorare la qualità dell’aria nel mondo. Il nuovo pressing della scienza sulla politica, sollecitata a mettere in campo interventi urgenti contro i cambiamenti climatici, soprattutto per tutelare la salute degli europei. L’appello arriva dagli scienziati di 27 accademie degli Stati Ue più Norvegia e Svizzera che, forti di numerosi studi indipendenti, confermano i rischi di un aumento di malattie e di morti premature a causa degli effetti del riscaldamento globale e dell’inquinamento dell’aria.
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SPAZIO — Assegnati dalla Nasa i primi contratti, per un totale di circa 254 milioni di dollari, per inviare robot sulla Luna fra il 2020 e il 2021, in vista di una missione con astronauti. Lo ha annunciato la stessa agenzia spaziale americana sul suo sito. “Le partnership commerciali contribuiranno ad aumentare l’innovazione e a ridurre i costi per il contribuente americano”, ha detto l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine.
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ASTRONOMIA — ASTRONOMI SUL PIEDE DI GUERRA CON SPACEX — A poco più di due settimane dal lancio dei satelliti Starlink di SpaceX, monta la protesta tra gli astronomi. Nello specifico, gli esperti non discutono il loro potenziali utilizzo, che dovrebbe portare internet nelle aree non servite, ma l’impatto sull’osservazione del cielo notturno e sulla radioastronomia. La prima tranche della mega costellazione di 12.000 satelliti Starlink infatti era visibile come un “treno di luci brillanti che passavano nei cieli nelle notti immediatamente successive al lancio”. E se per molti il fenomeno è risultato essere curioso, per altri l’impatto a lungo termine di questi satelliti potrebbe provocare qualche problema. L’astronomo Alex Parker del Southwest Research Institute ha espresso le proprie preoccupazioni per il fatto che i 12.000 satelliti potrebbero essere più luminosi e più numerosi delle stelle visibili ad occhio nudo. L’International Dark Sky Association ha sottolineato che i pannelli solari riflettenti dei satelliti e le superfici metalliche li rendono visibili di notte, e sono risultati riconoscibili anche ad occhio nudo in tutto il mondo nelle notti successive al loro lancio. In una dichiarazione l’IDA ha affermato che allo stato attuale non è possibile “comprendere l’impatto di migliaia di questi satelliti sulle osservazioni notturne”, ma senza mezzi termini gli studiosi sostengono che potrebbero rappresentare una limitazione nella “capacità collettiva di studiare il cosmo”.
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