ASTROFISICA — Secondo un nuovo studio pubblicato su Solar Physics, le forze gravitazionali di Venere, Terra e Giove influenzano il campo magnetico del Sole, regolando di conseguenza l’attività della nostra stella nel suo ciclo undecennale. In linea di principio, non è insolito che l’attività magnetica di una stella come il Sole vada soggetta a oscillazioni cicliche. Tuttavia, modelli precedenti non sono stati in grado di spiegare adeguatamente il ciclo molto regolare del Sole. Il team dell’istituto di ricerca tedesco Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf (HZDR) è riuscito a dimostrare che le forze mareali planetarie agiscono sul Sole come una sorta di orologio esterno, rappresentando fattori decisivi per regolare il suo ritmo stabile. Per ottenere questo risultato, i ricercatori hanno confrontato osservazioni storiche dell’attività solare nell’ultimo millennio con configurazioni planetarie, dimostrando che i due fenomeni sono correlati. “C’è un livello di concordanza sorprendentemente alto: quello che vediamo è un completo parallelismo con i pianeti nel corso di 90 cicli solari”, spiega Frank Stefani, primo autore dello studio. “Tutto indica un processo regolare come un orologio”. Così come l’azione gravitazionale della Luna provoca maree sulla Terra, i pianeti possono essere in grado di smuovere il plasma caldo verso la superficie solare. Le forze mareali sono più intense in occasione del massimo allineamento Venere-Terra-Giove, che avviene ogni 11,07 anni.
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SPAZIO BASTARDI UMANI — Sono almeno sei i cani che sono stati avvelenati negli ultimi giorni a Cianciana, paese in provincia di Agrigento. L’ultimo animale è stato ritrovato morto, dopo ore ed ore di stenti, domenica mattina. La carcassa verrà analizzata per cercare di stabilire, che tipo di veleno, lo abbia ucciso. Altri due animali stanno lottando fra la vita e la morte e altri tre cani, per fortuna, sono fuori pericolo. Per questo motivo l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha deciso di mettere una taglia di 5 mila euro destinati a “chi permetterà di trovare il responsabile o i responsabili di questo eccidio”. Il sospetto è che qualcuno abbia lasciato alcune polpette avvelenate lungo i sentieri in cui erano soliti vivere i cani. Ferma la condanna della comunità locale che, anche sui social, ha manifestato il proprio disprezzo e disappunto verso gesti di questo tipo.
AMBIENTE — Il rischio estinzione corre a ritmi sempre più veloci e nell’arco di pochi decenni potremmo dover dire addio a circa 1 milione di specie animali e vegetali. La situazione non è mai stata così grave: la natura soffre di un declino “senza precedenti”. E’ l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite attraverso uno studio dell’Ipbes , il gruppo intergovernativo per la Biodiversità e i Servizi Ecosistemici, che individua anche le principali responsabilità di questa situazione: al primo posto, l’utilizzo che stiamo facendo di terra e mare, seguito dallo sfruttamento di piante e animali, mentre al terzo posto ci sono i cambiamenti climatici. Insomma, la colpa – secondo le Nazioni Unite – è dell’uomo e servono azioni urgenti per proteggere le foreste e gli oceani, e cambiamenti radicali nel modo in cui produciamo e consumiamo il cibo.
«Stiamo consumando il pianeta»
“Stiamo consumando le basi stesse delle nostre economie, i nostri mezzi di sussistenza, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità della vita in tutto il mondo”, dichiara Robert Watson, a capo dell’Ipbes. Secondo il rapporto, le attività umane hanno “significativamente modificato” la maggior parte degli ecosistemi terrestre marini: i tre quarti dell’ambiente terrestre e circa il 66% dell’ambiente marino sono stati modificati in modo significativo; più di un terzo della superficie terrestre del mondo e quasi il 75% delle risorse di acqua dolce sono ora destinate alla produzione di colture o bestiame.
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