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SPAZIO — LA COMETA DI SAN VALENTINO — E’ tornata a salutare la Terra dopo oltre un millennio e lo ha fatto in una data particolare: San Valentino. E’ la cometa di San Valentino, o meglio la Iwamoto, che passa in queste ore sopra le nostre teste, ad una distanza di 45 milioni di chilometri. Indicato con la sigla C/2018 Y1, l’oggetto cosmico non è un visitatore abituale del Sistema Solare, visto che compie un giro completo intorno alla nostra stella in 1.371 anni. L’ultima volta che la cometa ha ”fatto visita” al nostro pianeta, eravamo nell’Alto Medioevo, con precisione nel 648 d.C. La prossima visita avverrà tra oltre mille anni, nel 3.390. Per noi quindi irripetibile… L’oggetto, spiegano gli esperti della Nasa, appare come una sorta di nebulosa e rimarrà ben visibile per tutta l’intera notte, fino a fine marzo, nell’interno emisfero boreale.
SPAZIO — QUI MARTE — L’acqua allo stato liquido che dovrebbe trovarsi sotto il Polo Sud marziano potrebbe provenire dallo scioglimento di ghiaccio alimentato da una fonte di calore al di sotto della superficie, come per esempio una camera magmatica. Lo ha dimostrato un nuovo modello geologico del Pianeta Rosso. Una nuova ricerca pubblicata sulle “Geophysical Research Letters” a firma di Michael Sori e Ali Bramson, entrambi dell’Università dell’Arizona a Tucson, aggiunge un elemento importante alla comprensione di questa formazione idrogeologica, senza tuttavia esprimersi sulla sua effettiva esistenza. I due scienziati hanno stabilito che l’eventuale presenza di acqua liquida deve essere necessariamente legata a una fonte di calore sotterranea. L’ipotesi più probabile è la formazione di una camera magmatica negli ultimi 100.000 anni.
1961 – Il volo Sabena 548 cade nei pressi di Bruxelles, in Belgio, uccidendo 73 persone, tra cui l’intera squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti d’America. Gli imminenti campionati mondiali di pattinaggio di figura, in programma a Praga, vengono annullati
1982 – La piattaforma petrolifera Ocean Ranger affonda durante una tempesta al largo della costa di Terranova, 84 lavoratori perdono la vita
2013 – Un meteorite esplde sulla regione degli Urali (Russia) causando oltre 1000 feriti e danneggiati 2000 edifici.
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L’ASTEROIDE DI KELJANBINSK — La meteora di Čeljabinsk è un evento che si è verificato nella mattina del 15 febbraio 2013, nella regione a sud degli Urali, in Russia, alle ore 9:13 locali, UTC+6 (3:13 UTC), quando un meteoroide di circa 15 metri di diametro e una massa di 10.000 tonnellate[4] ha colpito l’atmosfera alla velocità di 54.000 km/h, circa 44 volte la velocità del suono, e si è frantumato sopra la città di Čeljabinsk. Una parte dei frammenti ha colpito il lago Čebarkul’, dal quale il 16 ottobre del 2013 è stato ripescato un grosso pezzo di circa 300 kg di peso. Anche se le prime notizie circolate su Internet e riprese dai mass media di tutto il mondo riportavano di una pioggia di meteoriti e di cristalli di meteorite che avevano causato il ferimento di centinaia di persone, in realtà non sono caduti meteoriti sui centri abitati. Si è trattato di un fraintendimento legato all’alto numero di feriti per le schegge delle finestre andate in frantumi per l’onda d’urto. L’esplosione, di energia pari a circa 500 chilotoni[4], ha prodotto un’onda d’urto che ha distrutto 200.000 m² di finestre (i cui frammenti hanno colpito e ferito oltre 1000 persone), e causato, probabilmente, il collasso della copertura di una fabbrica di zinco. Essendo il bolide esploso direttamente alcune decine di km sopra la città, si ritiene che nessun grosso frammento sia caduto sopra il centro urbano stesso, data l’enorme velocità orizzontale dell’oggetto al momento della frammentazione.
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